martedì 9 giugno 2009

Elezioni Europee 2009


La tabella precedente riporta l'esito del conteggio elettorale, ovvero dell'operazione statistica alla base di qualunque meccanismo di votazione e rappresenta il fondamento di qualsiasi lettura ed interpretazione del voto di sabato e domenica scorsi.
I seguenti 5 punti sono, invece, quello che il blog si sente di dover segnalare ai propri lettori partendo dal presupposto che queste elezioni europee, per svariati motivi, sono diventate una sorta di plebiscito tutto incentrato su temi di politica interna e per questo siano logicamente da confrontare con le elezioni politiche dello scorso anno. Del resto è stato lo stesso Berlusconi a qualche giorno dal voto a chiamare a raccolta il popolo dei suoi fedeli contro i suoi attuali nemici.

1. In questo clima così acceso si contano ben 5,5 milioni di voti validi in meno in un solo anno (il 15% del totale voti validi lo scorso anno), il che sembra denotare come per tantissimi italiani la misura sia ormai colma e visto che non si riesce a trovare un interlocutore credibile da nessuna parte ci si risparmia almeno il disturbo. Significativo, a tale proprosito, il 28,8% di votanti nel comune di L'Aquila che risulta difficile da attribuire esclusivamente al disagio in cui attualmente vivono. Anzi, a ben vedere, fosse dovuto proprio a questo disagio ci sarebbe addirittura un problema di diritto di voto violato.
Piccola nota metodologica: non appare chiaro come gli aventi diritto siano tanto incrementati in questo ultimo anno.

2. Berlusconi ha perso consenso sia in termini assoluti che in termini relativi, così come il suo governo. Questo è il primo risultato dell'unico indiscutibile sondaggio che esista, ossia il voto. Non è vero che la maggioranza è con lui, come dichiarano i finti sondaggi che ha esibito sua maestà non appena è stato travolto da questa recente serie di intralci: in termini relativi è con lui soltanto un massimo del 35,3% dei votanti (-2,4%) e con il suo governo il 45,5% dei votanti (-1,3% rispetto alla coalizione vincente nel 2008 per l'assenza del governatore della Sicilia Lombardo). Tutti gli altri, cioè la maggioranza numerica degli elettori, sono contro. Per di più il fido Bonaiuti ha ragione, una volta tanto, nel dire che il PdL è stato penalizzato dall'astensione. Di questo siamo tutti daccordo, se significa però che la penalizzazione stessa non è stata inflitta da una campagna di odio portata avanti da una centrale eversiva internazionale contro di Lui, bensì è stata inflitta soprattutto da tante brave persone di centrodestra all'interno di quell'oltre 2,7 milioni di persone, ossia il 21% circa del proprio elettorato solo un anno fa, che non se la sono più sentita di turarsi il naso e votare un Cavaliere un po' troppo cavalcante (o un po' troppo leghista) e che pur di non votare dall'altra parte hanno preferito direttamente non andare a votare. Si capisce, a questo punto, come il logorroico simpaticone sia così insolitamente silenzioso, battuto perfino nel computo delle preferenze da alcune quasi sconosciute signore del centrosinistra anche in territori a Lui teoricamente favorevoli (il Friuli su tutti).

3. La Lega, ha vinto 'na sega .. come dice il poeta. Nessun dilagare del movimento padano, tre milioni erano l'anno scorso e tre milioni sono quest'anno, solo 70.000 in più, e questo quei marpioni polentoni lo sanno perfettamente. Stessa cosa l'UdC, anzi qualcuno di meno.

4. Bello schiaffone in faccia anche per il PD, che ha collezionato 3,3 milioni di voti in meno anche al netto dei radicali, ossia il 28% dei propri elettori lo scorso anno, schiaffone indubbiamente ricevuto a prescindere dal credito che si vuole riservare al discorso sullo scampato pericolo estinzione.

5. Bisogna comunque dire che molti dei voti in uscita dal PD potrebbero essersi ricollocati anche all'interno di altri spezzoni dell'ex Unione i quali, a ben vedere, sono gli unici ad aver vinto queste elezioni europee - con buona pace del lungimirante Veltroni che è rimasto a correre da solo nel soggiorno di casa sua - seppur con sorti tanto contrastanti.
Da una parte, il grande vincitore delle Elezioni Europee 2009 è l'IdV di Antonio di Pietro che totalizza 860 mila voti in più dell'anno scorso e che si prepara ad incassare l'enorme credito che questa vittoria gli porta in dote. Vedremo come se la cava.
Dall'alta, invece, c'è l'inetta vittoria dei dirigenti e dei poveri militanti della sinistra cosiddetta estrema, una lunga lista di stracci umani che speriamo vadano a riporsi serenamente vista la prossima assoluta mancanza di fondi per sopravvivere, a cui tuttavia continuano ad affidarsi un crescente numero di poveri illusi e disperati (oltre mezzo milione di voti in più rispetto al 2008) . Se fossero stati tutti insieme avrebbero avuto gli stessi parlamentari dell'UdC, invece: niente. Speriamo soltanto che, allontanati tutti questi grandi intellettuali, si riesca a riorganizzare un'area così importante come la sinistra che, quanto meno numericamente, sembra in lieve ripresa. Continuano a mancare le idee, ma i numeri iniziano a tornare.

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