mercoledì 24 giugno 2009

Patto di governo

Alla fine di questo breve ma istruttivo documento video saranno noti a tutti i veri termini dell'accordo di governo che da un decennio tiene insieme Berlusconi e la Lega.
Buona visione.

lunedì 22 giugno 2009

Questa estate niente vacanze all'estero

Non bastava la storica etichetta di mafiosi, caciaroni, furbi, corrotti, corruttori e altri luoghi comuni sugli italiani che, essendo comuni, risultano comunque ampiamente giustificati.
Non bastava Berlusconi e tutto quello che è successo nella politica italiana negli ultimi quindici anni.
Ora anche il calcio, l'ultimo cemento ed orgoglio nazionale, ci ha tradito lasciandoci soli con la nostra miseria al cospetto del resto del mondo.
Non è tanto per aver perso 3 a 0 con una squadra forte come il Brasile, neanche per aver perso così male, senza la minima speranza di potersela giocare. Il vero problema è che ora non possiamo più ribattere ad un qualsiasi europeo che ci irride, ma anche si indigna a causa del nostro Presidente del Consiglio, che noi siamo i campioni del mondo.
Da oggi quel generico cittadino europeo ci riderà in faccia.
I giornali spagnoli e brasiliani già l'hanno fatto.

giovedì 18 giugno 2009

Scuole private

Notizia fresca fresca.
AGI, ore 13:11
SCUOLA: GELMINI, BONUS PER CHI STUDIA ALLE PRIVATE
Sostegno economico alle scuole paritarie. E' quanto vuole introdurre il ministro dell'istruzione Maria Stella Gelmini, secondo cui tutti hanno "il diritto di scegliere se andare alla scuola pubblica o alla scuola paritaria". In un'intervista al Corriere della Sera, Gelmini conferma la volontà di realizzare "una riforma che dia la possibilità di accedere ad un bonus a chi vuole frequentare" le paritarie, "un po' come succede in Lombardia".

Giusto, diciamo noi, ognuno ha il sacrosanto diritto di scegliere, lo dice anche la nostra Costituzione.
Peccato, però, che la Costituzione immediatamente dopo specifica "senza oneri per lo Stato", il che sta semplicemente a significare l'impossibilità di attuare questa riforma.
Inutile qualsiasi altra parola o polemica, perché non si tratta di difendere la scuola pubblica o quella privata: semplicemente non si può fare.

mercoledì 17 giugno 2009

Programma politico

A parte l'indubbia bravura ed intelligenza di Paola Cortellesi, tuttavia sarebbe interessante un programma politico che si sviluppasse concretamente sulla falsa riga delle parole della splendida attrice romana.

lunedì 15 giugno 2009

Economisti colpevoli

Nell'ultimo fine settimana di maggio si è svolto a Trento il Festival dell'Economia all'interno del quale si è tenuto un processo contro tutti i soggetti che hanno gestito a vario titolo il mondo economico in questi anni.
Nell'articolo di Repubblica sull'argomento si spiega poi come gli economisti ed i soggetti "regolatori" siano stati dichiarati colpevoli di non aver riconosciuto gli evidenti segni della crisi imminente e di aver continuato su una strada che ha portato alle attuali difficoltà che stiamo vivendo.
Quello che vogliamo aggiungere a questa notizia è l'elenco dei nomi, non tutti ovviamente, ma i nomi dei principali responsabili delle vicende italiane che sono, considerando l'ultimo quindicennio: i ministri, viceministri ed ex come Tremonti, Visco, Brunetta, Nicola Rossi, Bersani; i grandi economisti come Boeri, Giavazzi e i loro accoliti che si parlano addosso su "la voce.info"; i direttori e funzionari dei maggiori centri di ricerca pubblici e privati tra cui l'Istat da una parte ed il Centro Studi Confindustria dall'altra; i direttori generali e gli alti funzionari dei ministeri e dei loro centri studi.
Resta da dire, a completezza d'informazione, che la condanna risulta simbolica e che tutti i colpevoli del disastro economico restano a piede libero.

giovedì 11 giugno 2009

Inglesi...

da Repubblica di qualche giorno fa

GB: MINISTRO NON FECE ABUSI, RIENTRA NEL GOVERNO
Shahid Malik, che aveva dovuto dimettersi da ministro della Giustizia nel governo di Gordon Brown, rientra nell'esecutivo. Philip Mawer, colui che conduce l'inchiesta interna sulle spese extra che avevano portato prima a una crisi e poi a un rimpasto di governo, ha detto che l'affitto pagato da Malik per la propria abitazione e il proprio ufficio a Dewsbury aveva costi ragionevoli in base al mercato e ai prezzi commerciali. "Ho passato le tre peggiori settimane della mia vita", ha detto Malik, che e' stato nominato ministro delle Comunita' locali.

Molti italiani, leggendo questa notizia, probabilmente neanche riuscirebbero a capire di cosa veramente si stia parlando e forse è anche per questo che una notizia del genere riguardante la nostra politica non sarà mai presente su alcun giornale. Ognuno tragga le sue conclusioni, tuttavia non si può non sottolineare che in questa vicenda così rilevante per la politica ed il governo britannico è successo quanto segue:
- scoppia uno scandalo in cui è coinvolto un ministro che subito si dimette;
- il titolare dell'inchiesta a carico del ministro accerta rapidamente e pubblicamente la verità ed ammette, sempre pubblicamente, che è stato commesso un errore;
- il ministro una volta scagionato dichiara semplicemente il proprio disagio umano per questa vicenda e, ben felice che si sia conclusa il più presto possibile, riprende il proprio posto al governo anche se con un'altra mansione
.

Se solo gli italiani capissero che si campa meglio in quel modo e che l'Inghilterra esiste davvero, con difetti, contraddizioni ma anche con una capacità di controllo democratico talmente concreto ed efficiente che ne giova la vita quotidiana di tutti i cittadini, anche di quelli che pure in Inghilterra tendono a fare i furbi.

martedì 9 giugno 2009

Elezioni Europee 2009


La tabella precedente riporta l'esito del conteggio elettorale, ovvero dell'operazione statistica alla base di qualunque meccanismo di votazione e rappresenta il fondamento di qualsiasi lettura ed interpretazione del voto di sabato e domenica scorsi.
I seguenti 5 punti sono, invece, quello che il blog si sente di dover segnalare ai propri lettori partendo dal presupposto che queste elezioni europee, per svariati motivi, sono diventate una sorta di plebiscito tutto incentrato su temi di politica interna e per questo siano logicamente da confrontare con le elezioni politiche dello scorso anno. Del resto è stato lo stesso Berlusconi a qualche giorno dal voto a chiamare a raccolta il popolo dei suoi fedeli contro i suoi attuali nemici.

1. In questo clima così acceso si contano ben 5,5 milioni di voti validi in meno in un solo anno (il 15% del totale voti validi lo scorso anno), il che sembra denotare come per tantissimi italiani la misura sia ormai colma e visto che non si riesce a trovare un interlocutore credibile da nessuna parte ci si risparmia almeno il disturbo. Significativo, a tale proprosito, il 28,8% di votanti nel comune di L'Aquila che risulta difficile da attribuire esclusivamente al disagio in cui attualmente vivono. Anzi, a ben vedere, fosse dovuto proprio a questo disagio ci sarebbe addirittura un problema di diritto di voto violato.
Piccola nota metodologica: non appare chiaro come gli aventi diritto siano tanto incrementati in questo ultimo anno.

2. Berlusconi ha perso consenso sia in termini assoluti che in termini relativi, così come il suo governo. Questo è il primo risultato dell'unico indiscutibile sondaggio che esista, ossia il voto. Non è vero che la maggioranza è con lui, come dichiarano i finti sondaggi che ha esibito sua maestà non appena è stato travolto da questa recente serie di intralci: in termini relativi è con lui soltanto un massimo del 35,3% dei votanti (-2,4%) e con il suo governo il 45,5% dei votanti (-1,3% rispetto alla coalizione vincente nel 2008 per l'assenza del governatore della Sicilia Lombardo). Tutti gli altri, cioè la maggioranza numerica degli elettori, sono contro. Per di più il fido Bonaiuti ha ragione, una volta tanto, nel dire che il PdL è stato penalizzato dall'astensione. Di questo siamo tutti daccordo, se significa però che la penalizzazione stessa non è stata inflitta da una campagna di odio portata avanti da una centrale eversiva internazionale contro di Lui, bensì è stata inflitta soprattutto da tante brave persone di centrodestra all'interno di quell'oltre 2,7 milioni di persone, ossia il 21% circa del proprio elettorato solo un anno fa, che non se la sono più sentita di turarsi il naso e votare un Cavaliere un po' troppo cavalcante (o un po' troppo leghista) e che pur di non votare dall'altra parte hanno preferito direttamente non andare a votare. Si capisce, a questo punto, come il logorroico simpaticone sia così insolitamente silenzioso, battuto perfino nel computo delle preferenze da alcune quasi sconosciute signore del centrosinistra anche in territori a Lui teoricamente favorevoli (il Friuli su tutti).

3. La Lega, ha vinto 'na sega .. come dice il poeta. Nessun dilagare del movimento padano, tre milioni erano l'anno scorso e tre milioni sono quest'anno, solo 70.000 in più, e questo quei marpioni polentoni lo sanno perfettamente. Stessa cosa l'UdC, anzi qualcuno di meno.

4. Bello schiaffone in faccia anche per il PD, che ha collezionato 3,3 milioni di voti in meno anche al netto dei radicali, ossia il 28% dei propri elettori lo scorso anno, schiaffone indubbiamente ricevuto a prescindere dal credito che si vuole riservare al discorso sullo scampato pericolo estinzione.

5. Bisogna comunque dire che molti dei voti in uscita dal PD potrebbero essersi ricollocati anche all'interno di altri spezzoni dell'ex Unione i quali, a ben vedere, sono gli unici ad aver vinto queste elezioni europee - con buona pace del lungimirante Veltroni che è rimasto a correre da solo nel soggiorno di casa sua - seppur con sorti tanto contrastanti.
Da una parte, il grande vincitore delle Elezioni Europee 2009 è l'IdV di Antonio di Pietro che totalizza 860 mila voti in più dell'anno scorso e che si prepara ad incassare l'enorme credito che questa vittoria gli porta in dote. Vedremo come se la cava.
Dall'alta, invece, c'è l'inetta vittoria dei dirigenti e dei poveri militanti della sinistra cosiddetta estrema, una lunga lista di stracci umani che speriamo vadano a riporsi serenamente vista la prossima assoluta mancanza di fondi per sopravvivere, a cui tuttavia continuano ad affidarsi un crescente numero di poveri illusi e disperati (oltre mezzo milione di voti in più rispetto al 2008) . Se fossero stati tutti insieme avrebbero avuto gli stessi parlamentari dell'UdC, invece: niente. Speriamo soltanto che, allontanati tutti questi grandi intellettuali, si riesca a riorganizzare un'area così importante come la sinistra che, quanto meno numericamente, sembra in lieve ripresa. Continuano a mancare le idee, ma i numeri iniziano a tornare.