venerdì 8 maggio 2009

L'inganno della statistica

Ai commentatori del post “Fantapolitica” continuo a chiedere se hanno comunque provato ad immaginare la situazione con Prodi al posto di Berlusconi.
Confrontando, infatti, l’insieme di sensazioni che si provano nell’uno e nell’altro caso si ottiene una tripartizione di fondo delle stesse: la parte di sensazioni attribuibili al fatto che il protagonista è Berlusconi; la parte di sensazioni attribuibili al fatto che invece il protagonista è Prodi; la parte di sensazioni comuni in entrambi i casi, l’intersezione dei due insiemi iniziali, che può essere interpretata come un livello di “indignazione istituzionale”, di quell’indignazione a prescindere dal protagonista. Tanto maggiore è questa intersezione tanto più civile può dirsi un paese e viceversa. Questo, inoltre, sarebbe il tema di un sondaggio intelligente e ben posto per descrivere il reale impatto di questa vicenda nel tessuto sociale. Questa è buona statistica.
Assistiamo, invece, a qualcosa che neanche l’affezionato Cato paventava nel suo pur amaro commento.
Come può ben vedersi nell’articolo riportato in fondo, il giornale “La Repubblica”, principale sobillatore di popolo di questa vicenda, commissiona un sondaggio di dubbio profilo ed i cui risultati dicono esattamente il contrario di quello che invece l’articolo sbandiera ai quattro venti riabilitando, di fatto, il Cavaliere. Vediamo il perché delle mie affermazioni.
Primo: il sondaggio rileva soltanto qual è stato l’effetto della trasmissione Porta a Porta sugli ascoltatori. Se si guardano le tabelle - a parte che c’è scritto sull’intestazione - si scorge in nota che i rispondenti sono soltanto coloro che all’interno del campione avevano visto la trasmissione (per di più con problemi seri di rappresentatività, dal momento in cui dei 1.000 individui del panel non viene pubblicato quanti hanno visto la trasmissione, e stando all’Auditel dovrebbero attestarsi sul 10-15% della popolazione, ergo del campione). Per “Repubblica”, invece, quelle sono le risposte degli italiani.
Secondo: i risultati, anche se scarsamente significativi, dicono il contrario di quanto scrive il giornale. Infatti il 66% che ha dichiarato di avere la stessa fiducia che aveva prima significa soltanto che per questa grande maggioranza di telespettatori Vespa non ha spostato. Per contro il 20% dichiara un peggioramento del livello di fiducia ed il 13% un miglioramento, con un saldo di -7%, e questo è quantomeno curioso che la trasmissione televisiva “paggio” per eccellenza questa volta non ha prodotto consensi. Questo, peraltro, è rafforzato dai numeri della tabella sull’appetibilità del voto al PdL, con il 64% che dichiara di considerare il voto al PdL come prima, ma con il 23% che si sente meno propenso a votare PdL dopo la trasmissione, mentre l’11% si sente ancora più propenso, con un saldo negativo del 12%.
Per la prima volta nella storia la trasmissione di Vespa ha fatto perdere appeal a Berlusconi. Questo è il risultato di una “buona statistica”; Repubblica invece continua con una statistica ingannevole anche contro i propri interessi. Ma non lo fanno apposta, sono solo ignoranti.
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2 commenti:

  1. Mi riesce più facile immaginare Prodi ad una seduta spiritica piuttosto che pronto ad una azione sessuale, dato che mi sembra di ricordare necessiti di una buona circolazione sanguigna.
    A parte gli scherzi, di statistica capisco poco e chiaramente mi fido, ma qui si paventa un reato verso minori e non un semplice fatto di corna. Spero veramente che ci sia, come tu dici, quell'intersezione, ma mi sembra di non rilevare nessuna indignazione a parte qualche sparuto piccolo Maoista.

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  2. Bravo Tozzi! E' ridicolo che continuano a interpretare cose vacue in modo cazzonico.
    Mo lo segnalo in giro. Saluti

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