giovedì 23 aprile 2009

Emergono i primi responsabili

Caro Cato,
lungi da me velleità censorie ma ritengo che prima di occuparsi del disastro politico ma soprattutto umano che attraversa lo schieramento di centro-sinistra, bisogna occuparsi del disastro di cose e persone che è stato perpetrato in Abruzzo.
Pertanto, pur ringraziando per il necessario momento di ilarità, torniamo ad essere seri anche perché iniziano ad emergere nomi e fatti che sembrano confermare la mia analisi, come può ben leggersi nel verbale della riunione della commissione Grandi Rischi tenuta a L’Aquila il 31 marzo 2009 pubblicata dall’Espresso.
http://speciali.espresso.repubblica.it//pdf/terremoto/verbale.pdf

Riassumo brevemente il contenuto del documento: “Possiamo prevedere i terremoti? … Boh!”

La terra trema da mesi, questi grandi esperti non sanno che pesci pigliare e alla gente non si dice nulla, anzi si raccomanda di starsene tutti tranquilli.

Per di più, da quanto riporta il verbale pubblicato dall’Espresso, anche da un punto di vista scientifico/metodologico non mi sono sembrati particolarmente ferrati.
Quello che sembrano clamorosamente ignorare è che qualsiasi previsione in qualsiasi disciplina fornisce solamente una valutazione della probabilità di accadimento di un determinato evento in base, ovviamente, alle informazioni che si hanno a disposizione.
Per quei signori, al contrario, sembra che una previsione consista esclusivamente in una data e un luogo preciso, altrimenti non si può dire niente. Mancava poco che invitassero a raccomandarsi l’anima.
Nessuno che parla di probabilità, modelli e loro attendibilità in base alle conoscenze acquisite, nessuno che fornisce informazioni su come queste curve di probabilità possano essere influenzate dalla continua e, a quanto sembra, inconsueta attività sismica (anche se ancora non si capisce se è normale o meno).

Ma soprattutto è indecente, sia da un punto di vista morale che da un punto di vista istituzionale, che la commissione Grandi Rischi di un paese che si definisce tra i primo otto del mondo in una riunione proprio sul posto a soli 5 giorni dal disastro e di fronte al rischio concreto sempre più incalzante ed allo stupore altrettanto crescente che mostrano tutti i membri che vi partecipano, non abbia terminato la riunione stessa con un protocollo preciso, motivato e dettagliato sul livello di allerta da dare alla popolazione e su tutte le azioni di natura preventiva del caso ma si sia limitata ad una attesa degli eventi che somiglia tanto al classico “tiriamo a campare” che è inammissibile per scienziati degni di questo nome.
Questi signori, intanto, sono i primi ad avere la loro piccola ma sostanziosa parte di colpa ed i nomi e cognomi compaiono in bella vista sul verbale riportato dall’Espresso.
Se non altro hanno ampiamente dimostrato di essere assolutamente inutili all’interno della commissione Grandi Rischi e se si smette di pagarli almeno risparmiamo i soldi (..lancio una “quest” per chi sapesse quantificare il compenso di questi signori).

A riprova di quanto appena detto una notizia AGI intorno alle 23.00 del 22 aprile 2009.
Terremoto: commissione Prot.Civile per prevederli
L'Italia tenterà di approfondire gli studi per prevedere e prevenire i terremoti. L'articolo 6 dell'ordinanza del Presidente del Consiglio, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, stabilisce che la Protezione Civile provvede a costituire una “commissione internazionale, composta da esperti di comprovata ed elevata professionalità in materia”. Lo scopo sarà quello di elaborare “linee guida per il futuro nell'ambito delle attività di previsione e prevenzione”. Gli oneri di funzionamento saranno a carico della Protezione Civile.


Questa è la confessione che non hanno mai avuto idea di cosa fare in caso di terremoti e chiedono aiuto agli altri, mentre nell’atto istitutivo della Protezione Civile c’è scritto che loro, e solo loro, sanno cosa fare. Le responsabilità si allargano, ma restano sempre tutte firmate.


Massimo Tozzi

2 commenti:

  1. Un commento modesto: credo che sia la comunità scientifica internazionale che ha deciso che i terremoti non possono essere previsti; forse pensando che evacuare un'area di diversi chilometri quadrati sia troppo oneroso.La protezione civile segue questa linea pensando sia sufficiente.

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  2. Infatti... o meglio, da quello che ho capito il margine di errore (spaziotemporale) con cui si riesce a prevedere una sisma è estremamente alto.

    Quindi finora la previsione non può funzionare come uno strumento per prendere decisioni drastiche, tipo evacuazioni.

    Diverso mi sembra il discorso che fa Massimo sulla prevenzione. Per avviare meno costose operazioni di verifica degli edifici, oliatura delle procedure di protezione civile ed altro, forse può bastare molto meno di una previsione puntuale.

    Se, come sembra, tutto ciò non è stato fatto c'è un problema...

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