martedì 21 luglio 2009

Evasione .. balneare

Da qualche anno, di questi tempi, l'Agenzia delle Entrate fa sapere che commercianti, artigiani e professionisti dichiarano - come sempre - meno dei propri operai o impiegati il che fa scatenare l'emergenza fiscale.
Tuttavia si tratta di una piccola emergenza balneare, dove tutto diventa una chiacchiera da spiaggia consumata sotto gli agognati ombrelloni. In questo modo, i 300 miliardi di euro (ultima stima dell'evasione) o giù di lì scompaiano nuovamente nella sabbia mentre non si riescono a trovare i 13 miliardi per la ricostruzione dell'Abruzzo e meno che mai si parla di riforma della tassazione delle rendite finanziarie, già a suo tempo indicata da questo blog come una concreta soluzione anche alle esigenze della ricosctruzione delle zone terremotate.
Forse saremmo daccordo, per una volta, a scatenare una bella nuova emergenza - che tanto piace al nostro pubblico - una vera e propria emergenza fiscale per combattere la quale appoggeremmo decisamente volentieri la costituzione delle ronde antievasione, dei giovanotti in borghese che girano per negozi, botteghe e studi professionali vari (tanto per citare i primi della lista stilata dal Ministero delle Finanze per il 2008) e che fanno immediato rapporto alla Guardia di Finanza dell'eventuale frode fiscale rilevata nel loro girovagare. Una sorta di ausiliari del traffico fiscale, che forse sarebbero ben più utili rispetto a dubbi figuri alla caccia di immigrati clandestini.

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